Il mercato dei prodotti biologici soffre per le limitazioni dovute al coronavirus. Un settore che si era sviluppato notevolmente ha visto le proprie vendite fortemente limitate dalle restrizioni.
Molti produttori del bio servono direttamente i ristoranti, ora praticamente chiusi, vendono nei mercatini, prima serrati e ora fortemente limitati e le vendite online, che alcuni hanno effettuato, non hanno certamente compensato le perdite subite altrove.

Per i produttori del bio, nella stragrande maggioranza composti da aziende piccole e piccolissime, altri canali, quali la grande distribuzione sono impercorribili.
La FIRAB, Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica, in una sua analisi, arriva ad affermare che “Per oltre due aziende su tre del settore biologico la possibilità di reggere alla crisi economica sopraggiunta a causa dell’emergenza sanitaria è di massimo tre mesi.” Un dato assolutamente allarmante.
